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SALUTE E SALVEZZA

Se è vero che la salute dipende dalla speranza che si nutre della prospettiva di essere salvati dalle difficili prove della vita, allora gli ospedali dovrebbero essere dei centri di spiritualità con intorno i diversi reparti di cura. Utopia? Forse, intanto noi incominciamo ad immaginare questa meravigliosa prospettiva.

Ogni volta che vado nell’ospedale per una consulenza, nell’atto di andare via mi fermo un attimo nella cappella per ascoltare in silenzio ciò che ho vissuto nella relazione con il paziente, con i colleghi, con la confusa e dolorosa realtà del reparto ospedaliero.

Un pensiero, unico, chiaro, costante, mi accompagna sempre in quei momenti: l’idea che la maggior parte delle persone che incontro in occasione della cura, sia pazienti che operatori della salute, avrebbero certamente bisogno di essere anche loro li, in quel luogo di silenzio e di pace, in ascolto di se stessi e dei loro bisogni autentici, anziché abbandonare passivamente i loro corpi e le loro vite in balia di qualcosa che non necessariamente risponde al loro bisogno di cura ed accudimento nella ricerca della salute e del benessere.

Gran parte degli accertamenti clinici, circa il 70 % sono inutili. La maggior parte delle cure sono solo parzialmente efficaci e associate ad ulteriori effetti negativi. Ciò significa che il circo della sanità, nella misura in cui non riesce a centrare l’obiettivo della richiesta di aiuto, divora risorse e speranze.

La sanità compie un grande sforzo cha va premiato, non lasciamola in balìa di se stessa. Dobbiamo integrare gli interventi sociali e sanitari con il bisogno dell’uomo di dare un senso alla propria vita. Unire queste risorse in una prospettiva comune è la sfida che ci attende e che non dobbiamo perdere.

Credi anche tu a questa ipotesi? Ti sei mai trovato a desiderare qualcosa di simile?

Nelle foto Fra Ivan Lai e Dott. Danilo Sirigu conduttori della “MEDITAZIONE TERAPEUTICA CRISTIANA”