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Anniversario Centro Poiesis

27 Feb 1996 – 27 Feb 2016

Ciao,
il ventisette febbraio 2016 abbiamo festeggiato il ventesimo anno da quando è iniziata l’entusiasmate esperienza del Centro Poiesis.
Mi piace raccontarvi com’è andata. Finita l’esperienza nella scuola di specializzazione per la psicoterapia nel 1995, alcuni di noi si ponevamo il problema di trovare un modo organizzato di far nascere una esperienza condivisa di libera professione per la psicoterapia. Il gruppo di una decina di psicoterapeuti che sia era formato intorno a quest’idea, aveva lasciato a me l’incombenza e la gioia di provarci. Individuai in un appartamento abbastanza grande, di 130 metri quadrati, sito in Via del Canneto 34, che a me era sembrato abbastanza accogliente e adatto allo scopo, la sede giusta per provarci. Ricordo ancora la mattina in cui trascorsi alcuni minuti in silenzio girando per le stanze dell’appartamento vuoto, per gentile concessione del proprietario che aveva capito la mia esigenza di riflettere da solo, in cui si sentiva il suono lontano e dolce di un pianoforte di qualcuno nel palazzo che si esercitava. In quei minuti la gioia e la convinzione vincevano il timore di sbagliare la mia scelta e maturai il coraggio di provarci e di firmare il contratto di affitto a mio carico. La data di inizio del contratto di affitto decorreva dal giorno martedì 27 febbraio 1996. Ricordo che in quel giorno, entrato in possesso delle chiavi, mio fratello Stefano mi aiutò a portare i primi essenziali arredi per presentare la sede e fare la proposta di adesione al gruppo dei colleghi interessati. Finalmente, alle ore 20,30 le sedie in cerchio nella sala grande accoglievano il gruppo di persone, insieme al loro stupore ed entusiasmo per qualcosa di bello che nasceva. Era la prima riunione del gruppo.
Inutile dire che la provvidenza mi premiò e tutti diedero l’adesione e la disponibilità a partecipare alle spese con una quota mensile. Era fatta. Ancora oggi ringrazio loro, uno per uno, per aver contribuito a fare nascere questa iniziativa. Nelle prime riunioni si cercò di coordinare l’esperienza e ragionammo insieme per dare un nome all’iniziativa. Il nome votato a maggioranza fra i vari proposti fu: “Centro Poiesis” per lo sviluppo e l’autonomia della persona.
A me il nome piaceva, anche se io avrei preferito mettere qualcosa del tipo “per la crescita interiore”, ma la democrazia è democrazia e la votazione portò a quella decisione. Fin da subito infatti capii che, per me, dal mio punto di vista, la psicoterapia era un valido strumento che però deve integrarsi con dei percorsi più ampi, che coinvolgano la spiritualità. Pensavo infatti che la crescita interiore è qualcosa di più che la crescita psicologica, anche se la comprende. Organizzai quindi un incontro di preghiera al quale si poteva liberamente scegliere di partecipare o meno, al quale vennero solo alcuni ed al quale erano invitati anche altri terapeuti che non facevamo parte del gruppo. Ricordo di avere deciso di manifestare con chiarezza il mio proposito, e invocai lo Spirito Santo al quale semplicemente ed umilmente affidavo l’iniziativa. Dissi con semplicità che ciascuno poteva fare l’esperienza come voleva, ma era giusto e corretto che loro sapessero con quale spirito io desideravo portarla avanti.
Nei primi anni la dinamica relazionale è stata complessa e sempre più chiaramente emergeva per alcuni di loro che preferivano non unire psicoterapia e spiritualità, per cui, pian piano, alcuni di loro decidevano, sulla base della crescita professionale maturata intanto nel Centro Poiesis, appena possibile di proseguire autonomamente, mentre nuovi terapeuti arrivavano per iniziare l’esperienza di libera professione al Centro Poiesis, col vantaggio di non doversi accollare le spese di uno studio, ma semplicemente contribuendo alle spese di un’attività già avviata. In questi anni diverse decine di terapeuti cagliaritani hanno iniziato la libera professione al Centro Poiesis per proseguire poi autonomamente altrove. Ringrazio tutti, uno per uno, per la grande eredità che hanno lasciato con la loro presenza e partecipazione. Io mi sono arricchito infinitamente.
In quegli anni iniziarono le attività di meditazione e di preghiera che si affiancavano alla attività di psicoterapia. Sempre in quegli anni iniziai anche le prime esperienze di psicoterapia di gruppo che inizialmente erano piccoli gruppi formati dalle persone che facevano con me la psicoterapia individuale che gradivano la mia particolare proposta, ovvero di “partecipare ad un incontro di terapia insieme ad altre persone”.
Nel 2005 pensai di formalizzare l’associazione Centro Poiesis per dare un “contenitore” a tutte le attività che negli anni si erano attivate nel Poiesis, e chiesi Grazia e Monica di costituirla insieme a me.
Nel 2008 ci fu un evento importante con un conseguente delicato cambiamento, per me difficile da elaborare in quel momento, ma che presto capii che sicuramente non capitò per caso. Nella parte iniziale dell’anno ci fu la morte improvvisa e inaspettata del proprietario della casa. La figlia ereditiera mi comunicò per raccomandata la variazione di affitto che quasi raddoppiava, probabilmente tenendo conto del fatto che, dopo circa 12 anni dall’inizio della attività e nonostante gli adeguamenti annuali previsti dal contratto, l’affitto era diventato abbastanza vantaggioso per noi rispetto all’evoluzione del mercato, e tenendo conto del fatto che, l’attività del Poiesis, per come appariva anche all’esterno, era diventata davvero fiorente. Io che fino a quel momento avevo condotto l’esperienza non secondo logiche commerciali, ma con un criterio diverso, accusai il colpo e cercaci di capire cosa fare. In quel periodo, di recente, dopo la morte di entrambi i genitori di Grazia, la casa della sua famiglia era rimasta vuota e nella divisione della eredità della sua famiglia l’appartamento capitò a lei. Pur con molti dubbi di vario genere, maturai l’idea, insieme a Grazia, in modo inizialmente conflittuale, di trasferire il Centro Poiesis in Via dei Giudicati 22. Rimasi sospeso per un periodo, nel quale coltivai anche il desiderio di mantenere aperte entrambe le sedi, ma poi capii che non era in quel momento una scelta razionale. Nel mese di giugno 2008, all’inizio del 13° anno di attività del Poiesis, ci siamo trasferiti. Ricordo che facemmo l’ultima riunione in Via del Canneto, a metà della sera, col sole che tramontava. L’emozione fu molto forte per me e cercai di vivere nel silenzio e la meditazione quel passaggio per me così delicato.
All’inizio risentii del passaggio e non riuscivo a lavorare in terapia individuale con lo stesso entusiasmo, mentre prendeva corpo in modo sempre più serio l’attività di psicoterapia di gruppo, che mi dava una soddisfazione sempre più grande.
Dopo circa un anno trascorso così, nell’estate 2009 andai in vacanza e tra l’altro, per motivi familiari, trascorsi due notti a Torino dove alloggiammo a Valdocco, i luoghi di Don Bosco. Il 16 agosto, a metà sera, mi ritirai da solo nella Chiesa di San Francesco di Sales, e mi misi a meditare. Come sempre avevo fatto negli ultimi undici anni, dall’ottobre 1998 quando venni in contatto con la Comunità Mondiale di Meditazione Cristiana in occasione del mio primo ritiro a Roma con Padre Laurence Freeman OSB, iniziai la meditazione con la recita del mio mantra, che era stato per tanti anni Maranathà. Durante la meditazione sentii forte il bisogno di cambiarlo e lo trasformai, durante la meditazione silenziosa con gli occhi chiusi, con la parola “Sales”. Sentii una grande gioia nel farlo, una gioia piena e inspiegabile.
Nel mese di settembre 2009 riprendeva l’attività di gruppo e prima di iniziare parlai con Sabrina per confidare che avevo pensato di fare dieci minuti di meditazione “Sales” ad ogni incontro di psicoterapia di gruppo. Ricordo che il “si” di Sabrina alla mia proposta, peraltro fatta con un certo timore, non fu un semplice si. Fu un “si” pieno di entusiasmo che mi entrò dentro per la forza con cui venne fuori dal suo intimo. Sentivo che qualcosa stava accadendo. Mercoledì 16 settembre 2009 alle
ore 19 al Centro Poiesis ci fu il nostro primo Gruppo Sales. Comunicammo ai partecipanti l’importante novità, che fu molto gradita. Nei mesi e gli anni successivi altre esperienze in diversi luoghi con tentativi di inizio di nuovi gruppi sales, che nel tempo hanno pian piano assunto la fisionomia attuale, che voi conoscete.
Nel frattempo molte idee frullavano nelle nostre menti, tra le quali l’idea di fare un cammino rivolto ai terapeuti di formazione alla conduzione dei gruppi Sales. Il risultato fu un grande movimento dinamico con forti tensioni e cambiamenti. Nel luglio 2013, con non poche difficoltà, veniva approvato lo statuto della associazione “Istituto Sales” con Sabrina come Presidente. Ma vi devo confidare che Sabrina non è solo la presidente, Sabrina è custode e calice di un dono che lo Spirito Santo ha riversato su tutti noi.
Altre iniziative maturate in questi anno nel Centro Poiesis sono l’idea di una cooperativa sociale chiamata provvisoriamente “Non di solo pane…” che non ha mai avuto seguito. Dopo una lunga pausa di riflessione, circa due anni fa, l’idea di riprendere questo nome per dare inizio ad un’esperienza comunitaria tra terapeuti che condividano il reciproco sostegno materiale e formativo. L’esperienza ha come referente del gruppo Giulia, ed al momento sembra andare avanti bene. Non di solo pane vive l’uomo e questa consapevolezza è la nostra gioia.
Animati dal desiderio di vivere nella professione i valori della solidarietà, è emersa nel tempo l’iniziativa Poiesisolidale, che ha incontrato molte difficoltà a definirsi, e che dopo varie vicende all’inizio del 2015 ha trovato uno statuto definitivo per la realizzazione di progetti socio-sanitari condotti nell’ottica della solidarietà e coltivando l’idea del vivere, come laici impegnati nella vita e nel lavoro professionale, contando sull’aiuto della provvidenza, oltre che sulle competenze e sulla organizzazione.
Cosa posso aggiungere, tante sono le cose che ancora vorrei confidare, ma qualsiasi cosa possa dire ancora non aggiungerebbe nulla alla sostanza delle cose, che credo possa esservi già arrivata.
Vi dico solo quindi, un abbraccio. Ringrazio tutti voi, di cuore, per tutto ciò che siete e che fate.
Con amore.
Enrico